Martina e Silvano, quando il ballo è una storia d’amore
Il tango è la storia di tutte le storie d’amore. Dura il tempo di una canzone: eterno o rapido. Un’avventura del cuore e del corpo condensata in tre minuti: dalla mirada, lo sguardo che sceglie alla separazione, ognuno con la sua solitudine.
Chi ha ballato anche solo un tango lo sa quanto ciascuno di quei 180 secondi sia unico. Un prezioso dono di presenza. Mai uguale. Da lontano l’uomo guarda e fa un cenno col capo, il cabeceo. La donna risponde, se le va di ballare. I due si incontrano. Scatta l’abbraccio che può essere più o meno stretto. E poi tutta la storia d’amore si srotola come un film velocizzato nella milonga affollata dove si svolgono tutte le altre storie d’amore. Ognuna è unica e non si intreccia con le altre.
L’uomo propone e conduce, la donna dispone e seduce nell’improvvisazione e nella afinidad, quella alchimia segreta della coppia. E poi, dopo la seduzione, virtuosismi, gelosia come nel tango di Roxanne di Moulin Rouge, tenerezza, forza, capacità di stare vicini e allontanarsi per il piacere di ritrovarsi, complessità, intimità, abbandono, sfida, gioco, fatica, rimproveri reciproci, risate, sudore e lacrime.